Prima di esaminare in maggior dettaglio il funzionamento dei principali componenti
di un sistema di elaborazione, è necessario conoscere il sistema di numerazione
comunemente adottato nei calcolatori elettronici.
Attualmente, il software, sia di base che applicativo, si propone attraverso delle
schermate amichevoli, di facile comprensione anche per l’utente che non ha
specifiche competenze in informatica.
Lo scopo è quello di consentire la gestione di procedure anche complesse
unicamente cliccando con il mouse su particolari pulsanti.
In ogni caso, per poter essere interpretati ed eseguiti dal computer, i comandi che
vengono impartiti dall'utente sono tradotti, via software, automaticamente in
istruzioni elementari scritte in codice. A tal fine si utilizza un vero e proprio
vocabolario che traduce l’informazione di partenza in codici costituiti da
combinazioni di due soli simboli.
Nel nostro sistema di numerazione decimale (a base 10) i simboli adottati sono
dieci, da zero a nove.
Il sistema binario con il quale operano i calcolatori è a base due, pertanto i simboli
usati sono due 0 e 1.
Tutti i dispositivi costituenti l’hardware del computer si scambiano dati e istruzioni
in codice binario, lo stesso avviene tra i computer e le periferiche ad esso collegate.
La scelta del codice binario è dovuta alla più semplice realizzazione di componenti
che possono assumere solo due stati (bistabili) ai quali è possibile associare i valori
0 o 1, denominati bit (binary digit).
I dispositivi elettronici bistabili utilizzano transistor che restituiscono in uscita un
valore di tensione 1 o 0, o diodi che consentono o non il passaggio di corrente; altri
dispositivi ricorrono alla magnetizzazione di piccolissime sezioni di superfici
magnetiche, creandovi campi magnetici con orientamenti opposti.
Per esempio, premendo un tasto della tastiera, verrà generato automaticamente il
codice binario associato a quel carattere. Viceversa avviene quando quel carattere
viene visualizzato sullo schermo: al codice binario viene associato il simbolo
corrispondente.
Quindi, ogni carattere associato ad un tasto della tastiera avrà una particolare
combinazione di 0 e 1.
Per rappresentare un carattere (lettera dell'alfabeto), una cifra (le cifre da 0 a 9) o un
simbolo (*,+,-,@,#, etc.) sono necessari 8 bit, pari ad un byte.
Il byte rappresenta l’unità operativa fondamentale di informazione.
Per esempio digitando la parola “SOLE” il computer utilizzerà 4 byte. Ognuno,
costituito da 8 bit, rappresenterà la combinazione del codice binario corrispondente
ai caratteri della parola digitata:
S O L E
1 0 1 1 0 0 1 1 1 0 1 0 1 1 1 1 1 0 1 0 1 1 0 0 1 0 1 0 0 1 0 1
83 79 76 69
I numeri 83, 79, 76 e 69 sono i corrispondenti valori espressi nel sistema decimale e
sono detti codici ASCII (American Standard Code for Information Interchange).
Questo termine identifica uno standard di codifica sviluppato dall’American
National Standards Institute (ANSI) al fine di assegnare un codice univoco ai
caratteri dell’alfabeto, i numeri e altri simboli. La codifica ASCII riunisce 128
caratteri numerati da 0 a 127 e comprende numeri, segni di punteggiatura, lettere e
codici di controllo speciali come quello che identifica la fine di una riga, la fine di
un file oppure il ritorno a capo.
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